I SIRTOLI E I CARLOCC

Fin dall’inizio delle nostre indagini genealogiche ci siamo trovati davanti un doppio filone di ricerca: innanzitutto ricreare l’albero genealogico per trovare l’origine del cognome Sirtoli, che alla fine del ‘600 era indicato anche Circoli o Cirtoli.
Il secondo filone invece prende le mosse dal presente, cioè il nostro soprannome: Carlòcc. Qual è il suo significato? Quando ha avuto origine?

L’esistenza del soprannome famigliare è molto comune in Lombardia, ma nella bergamasca ha un peso maggiore. Lo scotöm viene malamente tradotto come soprannome, in realtà vale come e più del cognome, perché esprime i tratti caratteristici di un ramo famigliare.

Spesso però l’origine di questo nome rimane oscura e tocca ai discendenti cercare di risolvere il mistero. Per noi Sirtoli, o perlomeno quelli originari di Fontana, frazione di Bergamo adagiata sui colli occidentali, il nome carlòcc (o carlòtt al singolare) è sempre stato un dato di fatto.

Partiamo dall’esame dei documenti nell’archivio per noi più importante: quello parrocchiale di Santa Grata inter vites. La prima menzione appare nell’atto di battesimo di “Gaetano figlio di Carlo Circoli ovvero Carlotti”, datato 27 novembre 1772.

La seconda menzione appare in un atto del 1781 dal Libro de consilij della veneranda chiesa di San Sebastiano. Vi si legge che viene confermato nella carica di sindaco “Francesco Circoli detto Carlotto”.

La terza menzione appare nello stato d’anime del 1805, notevole per completezza e calligrafia: nella cascina di proprietà Mosconi è indicata la familia Sirtoli vulgo Carlotti. Ad ulteriore conferma, nel catasto lombardo-veneto del 1808 la strada dove si trovava la cascina è indicata “strada detta dei carlotti”.

Nonostante questi indizi, l’origine del nostro scotöm al momento appare ancora ignota.

Possiamo però azzardare alcune ipotesi:

1) Carlo Borromeo, figura eminente della Chiesa milanese, visita la terra bergamasca nel 1575 e diviene santo nel 1610. Nella famiglia Sirtoli, di probabile origine brianzola, diventa abituale battezzare i maschi col nome Carlo, al punto che nella prima parte del Settecento, sono numerosissimi i Carlo presenti nei vari rami della famiglia!

2) Carlo Borromeo fonda il collegio di Celana nel 1566 e questo istituto viene frequentato dai figli di numerose famiglie della Brianza. E’ accertato che nel 1605 a Celanella (nucleo storico dell’odierna Celana) vive un certo Sirtoli Francesco detto brianteo.
E’ possibile che i suoi discendenti prendano il nome “carlotti” dal fatto che il loro capostipite fosse un alunno del collegio?

3) Il nome Carlotti è legato alla cascina Mosconi e alla zona in cui vivono i Sirtoli, che pertanto prendono il soprannome da questo toponimo.
Questa ipotesi parrebbe corroborata dal ritrovamento di questo stemma sulla facciata est della cascina. Colpisce la somiglianza con lo stemma della famiglia Carlotti, nobili veronesi. Rimane da accertare se il restauro abbia riprodotto ex-novo uno stemma preesistente.

Quanto al filone principale della ricerca, appare ormai chiaro che l’origine dei Sirtoli sia da ricercare in Brianza, come tanti cognomi bergamaschi che derivano dai paesi appena oltre l’Adda: Brivio, Perego/Perico, Giovenzana, Barzanò, Viganò. ecc.

In particolare la nostra attenzione va al comune di Sirtori, che potrebbe essere proprio il punto d’origine dei nostri antenati.

Qui s’innesta una interessante osservazione: una famiglia che emigra da una località prende il soprannome da quella e poi si cristallizza nel cognome vero e proprio. Ad esempio il cognome Brambilla nell’aneddotica rappresenta il milanese per eccellenza, in realtà si tratta dei brembillesi che nel gennaio del 1443 furono cacciati dai veneziani, a causa del loro sostegno a Filippo Maria Visconti.

Se pensiamo ai paesi della valle Imagna, notiamo che molti sono diventati cognomi: Rota, Valsecchi, Corna, Locatelli…

Allora è chiaro che un cognome di chiara origine geografica nasconde quello vero, cioè quello che avevano i nostri antenati quando ancora risiedevano nel paese di origine.
Per tornare all’esempio precedente, molto probabilmente i Brambilla derivano da un ramo dei Carminati, importantissima famiglia della val Brembilla.

Anche per i Sirtoli potrebbe prefigurarsi questo scenario: nei battesimi dei primi due figli di Carlo Cirtoli e Cecilia Sana, ritrovati nell’archivio di Ossanesga e risalenti al 1640 e al 1642, curiosamente viene fatto lo stesso “errore”: il cognome è de Sibectis. Che sia l’indizio del nomen originario prima di emigrare dalla Brianza?

Insomma, aveva ragione il mio professore di storia quando mi disse di stare attento ai cognomi: sembrano una via sicura per ritrovare i propri antenati, ma in realtà nascondono molte insidie e a volte possono trarci in inganno!

Per approfondire le mie ricerche visitate il sito dedicato alle genealogie dei vari rami familiari dei Sirtoli: www.sirtoli.it